AUGUSTO PALUAN prima ancora di indossare la veste di collezionista è stato per anni un imprenditore di successo. Self made man, fonda la omonima azienda nel 1979 sviluppando, grazie alla sua genialità, una serie di competenze ed esperienze che progressivamente lo portano sino alla costruzione dell'attuale stabilimento, con una posizione di prim'ordine non solo in ambito locale ed una clientela consolidata italiana ed estera.
Proprio le esperienze tecniche plurisettoriali gli permetteranno successivamente di perfezionare ed avviare la sua attività di archeologo restauratore da lui per lungo tempo definita immeritatamente, visti i brillanti risultati, una sorta di passatempo.
Per molti anni gli amici che volevano incontrare Augusto, sapevano esattamente dove trovarlo, ovvero nel suo laboratorio/officina di restauro. Svestiti i panni dell'imprenditore, in piena libertà, chi lo incontrava lo vedeva armeggiare con somma passione tra le sue attrezzature e, disegni alla mano, studiare i dettagli tecnici per il recupero dei suoi bestioni. La miriade di oggetti collezionati sono il frutto di anni di dedizione, di notti passate in bianco, magari trascorse con la sig.ra Teresa (La moglie) a discutere l'opportunità di acquistare un nuovo "rottame" o più semplicemente di come procedere per il restauro di uno specifico pezzo.
Augusto ha viaggiato tanto, ovunque era a caccia di occasioni, spesso trattava acquisti da ogni parte del pianeta per recuperare vecchie glorie meccaniche. I restauri si sono succeduti negli anni con grande competenza, ciascuno dei suoi pezzi pare uscito nuovo dalla fabbrica, con le stesse caratteristiche senza alcuna modifica dall'originale.
Nel 2003 usci con questa dichiarazione lasciata ad un amico:
"Mi sono appassionato a questo hobby una ventina d'anni fa e poi ho continuato sempre con maggior interesse e perseveranza. Ogni pezzo ha rappresentato per me una sfida che credo di aver vinto ogni volta, certo anche grazie alla pazienza dei miei familiari che hanno assecondato questo mio passatempo, nonostante richiedesse sacrifici anche a loro. Ogni ora libera la trascorro qui, in questo capannone dove tengo parte della collezione che ho racimolato in questi anni".
I suoi interventi non erano mai casuali ogni dettaglio dopo il restauro doveva risultare rigorosamente uguale all'originale perduto, ed in tal senso riportiamo un'altra sua dichiarazione:
"Quando ho contattato l'azienda che produceva il Rumely del 1915, macchina che funzionava a petrolio, nell'Indiana(USA) per avere i pezzi originali da installare sul mio esemplare, mi hanno chiesto come facessi ad averlo. A loro non risultava che uno di questi modelli si trovasse in Italia".
Il valore della collezione lo si può evincere proprio da questa seconda dichiarazione. L'approccio scientifico del problema garantisce il miglior risultato possibile, ciascun pezzo restaurato è stato analizzato in profondità sotto ogni profilo e spesso con il contributo delle case produttrici.
Augusto era un creativo ed un esperto di meccanica, sintesi logica del pensiero umano, arte sublime spirito e motore del progresso della civiltà.
Il restauro scrupoloso e puntuale dei reperti, ha impegnato per decenni l'officina specificamente realizzata da Augusto, dove l'applicazione di rigidi protocolli costruttivi ed il contatto diretto con le case produttrici ancora esistenti, hanno permesso la ricostruzione esatta delle macchine d'altri tempi mantenedo le funzionalità originali.
Dal 13 al 14 agosto in Pegognaga si terrà la festa dell "Batdura a l'antiga" (Trebbiatura all'antica) e gara di aratura, dove saranno impiegate macchine del museo Paluan.
Una vita dedicata al lavoro ed alla sua grande passione che gli ha permesso di realizzare la più interessante raccolta italiana di macchine ed attrezzature del lavoro d'altri tempi.